Riparto da qui.
Dalle mie parti direbbero che sono una chiacchiera, uno che dice e che poi non fa. Ma ho capito che chiudere un blog non risolve i problemi della vita vera, anzi il diario virtuale è una valvola di sfogo, un pungiball, il cielo contro cui urlare, il tavolo dove sbattere i pugni. Questo mi era già entrato nella zucca, forse un mese fa, preso dallo scoramento, lo avevo dimenticato.
Riparto da questa “poesia” (virgolette d’obbligo) scritta alla cazzo e con lo scazzo, un po’ gonfiata ma sostanzialmente vera, e chiedo umilmente scusa a Guccini se ho avuto l’ardire di rubargli alcuni versi.
Dalle mie parti direbbero che sono una chiacchiera, uno che dice e che poi non fa. Ma ho capito che chiudere un blog non risolve i problemi della vita vera, anzi il diario virtuale è una valvola di sfogo, un pungiball, il cielo contro cui urlare, il tavolo dove sbattere i pugni. Questo mi era già entrato nella zucca, forse un mese fa, preso dallo scoramento, lo avevo dimenticato.
Riparto da questa “poesia” (virgolette d’obbligo) scritta alla cazzo e con lo scazzo, un po’ gonfiata ma sostanzialmente vera, e chiedo umilmente scusa a Guccini se ho avuto l’ardire di rubargli alcuni versi.
La tempra per combattere l’ha sempre avuta,
masticatore amaro, silenzioso osservatore di vita vissuta,
indossa con velata disinvoltura
la sua argentea ma fragile armatura.
Sotto chili di metallo un profilo sottile,
sfregi sulla pelle come un’ammaccatura,
e un cuore grande d’animo gentile.
Ma anche lui soffre e si sente solo,
seppur cavaliere desidera spiccare il volo.
Forse è quella corazza che lo nasconde
come un’isola tra le onde,
difficile da farsi trovare
paura di farsi scoprire.
Aprirsi agli altri è stato difficile,
avere veri amici quasi impossibile.
Di donne alcune ne ha così tanto amato,
le altre sanno del vento appena passato.
Ma due l’ hanno segnato.
La prima nel buio lo ha tradito,
ma di questo ha già parlato.
La seconda per tre mesi lo ha ingannato,
da bugie e false promesse è stato stordito.
Piange ancora la vita da immaginare,
strappata dal grembo un giorno di Luglio,
il bambino che di un altro era il figlio.
E a lui venne fatto credere
di un’operazione ai reni o una stronzata del genere.
Un vile messaggio, smascherata, getta cenere sulla brace,
giustificazione sterile di un “giuro, mi dispiace”.
Il cavaliere non ha scordato perché è difficile dimenticare,
ci sono cicatrici e lividi che ancora fanno urlare.
Prova a tirare dritto per la sua strada in salita,
ma resta amara e indelebile la traccia aperta di OGNI ferita.
P.S. : un grazie sincero a chi in questo periodo di pausa mi ha sostenuto e spronato, anche se non vi conosco fisicamente e probabilmente non lo farò mai vi mando un forte abbraccio.
Ecco mi sono commosso :’(
QUESTO E' PARLARE CAZZO!!!
RispondiEliminaSono contento che sei tornato...ho letto la "Poesia" e mi sembra di aver capito che la tua amarezza nasce da un inganno. Ora io non conosco te ne la situazione non so neanche quanti anni hai...ti posso solo dire che l'errore più grande è "sacrificare" le tue passioni per una ragazza...non ne vale la pena...tu sarai sempre tu...abbi fiducia in te stesso e vedrai che le cose cambieranno...se ti sei fatto un giro sul mio blog avrai notato che scrivo spesso "d'amore", l'ho fatto recentemente dopo l'ultima illusione...e se leggi il racconto che da il titolo al mio blog capirai che l'inganno ed il tradimento fa parte del gioco...se poi ti farà piacere ti scrivo in privato...DAI TI ASPETTO PIU' FORTE E DETERMINATO...
Sono pronto a rimettermi in gioco.
RispondiElimina(non so esattamente cosa voglia dire questa frase,ma mi sembrava d'impatto)
Comunque sto inaspettatamente bene, e posso dire che una non mi ha segnato, mi seriva solo per far la rima :)