venerdì 15 agosto 2008

Capolinea

Questo blog termina così, come era iniziato, quasi per caso.
Forse tornerò ad aggiornarlo… chissà… in fondo lo spero, in questi mesi mi sono divertito molto, e ho ancora un mucchio di cose da pubblicare, forse resteranno per sempre nei miei documenti o forse no.
Chiudo perché sono affranto dalle persone, non vorrei eccedere di vittimismo, ma la frase “capitano tutte a me” sembra calzarmi a pennello.
La mia vita è fatta da momenti piatti che durano anche molti mesi, alternati a slanci improvvisi ed inaspettati di VITA e di tutto ciò che comporta vivere, quindi soffrire. Vorrei scrivere quello che mi è successo stanotte perché possiede un lato comico non indifferente, magari mi servirebbe anche per esorcizzare, però non ho la forza, le dita pesano tonnellate come i pensieri che affollano la mia testa in questo momento.
Sono stanco e deluso perché non trovo una via d’uscita. Quel che rimaneva della notte l’ho passata a rivoltarmi nelle coperte sperando che fosse stato solo un brutto sogno. Invece al mattino la voce ovattata del telecronista delle olimpiadi proveniente dalla cucina mi ha fatto capire che di onirico non c’era niente.
Oggi a pranzo non ho praticamente mangiato, mia madre, come tutte le mamme, ha capito che c’è qualcosa che non va, ma non dice niente… sono sicuro che adesso starà sussurrando a mio papà qualcuna delle sue mille preoccupazioni. E mio padre da dietro il suo giornale dirà un “eh…” accompagnato da spallucce.
Adesso sono qua, davanti a questo foglio di word che chiede di essere riempito. Ma io non ne ho più voglia, mi è passata insieme a tutto il resto, quindi saluto i pochi lettori e auguro a tutti un buon ferragosto.

Ciao,
A.

8 commenti:

  1. Ho mollato il mio blog diverse volte.
    Interi mesi senza scrivere perché non avevo nulla da dire, perché la vita (quella vera) reclamava i suoi spazi (fisici e psicologici), per un vago senso di inadeguatezza e per infinite altre valide ragioni.
    Succede, a volte, che per sua stessa definizione, un diario virtuale imponga come un obbligo l'aggiornamento quotidiano. Ho cercato di superare questo preconcetto e ora sul mio blog scrivo solo quando ne ho ispirazione e voglia, assecondando la ritmica della mia indole.
    Essere affranti dalle persone che ci circondano è un sentimento che mi sento di condividere, amplificato da una socialità che per ragioni lavorative, convenzioni culturali, divergenze morali, ci costringe a subirne parole e azioni di cui faremmo volentieri a meno. E sebbene cerchiamo di elevarci al di sopra di esse inevitabilmente finiscono per eroderci dentro lasciandoci, appunto, senza alternative di fuga.
    Perdona la prima persona plurale, Alessio.
    Mi capita spesso di parlare di me generalizzando al resto del mondo. Un modo come un altro per sentirsi vicini a persone in qualche modo affini.
    Poi, fortunatamente, io e te abbiamo altri lidi virtuali dove continuare a sentirci e confrontarci.

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  2. Guarda, per me il blog è un'arma a doppio taglio. E' interessante poter condividere idee e pensieri col resto del mondo,ma allo stesso tempo c'è il rischio di diventare schiavi di esso, ossessionati nell'aggiornarlo sempre e comunque.
    Le tue parole mi sono di conforto, e mi fanno capire che non è chiudendo un diario virtuale che si risolvono i problemi della vita vera.
    Lo scoramento di quei giorni mi è un pò passato,anche se ci sono ferite che bruciano ancora e lo faranno a lungo. Credo che lo riaprirò,magari dopo gli esami di Settembre, non so...

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  3. Mi dispiace... sia per la chiusura del tuo ottimo blog (che spero non sia definitiva), sia per la batosta che ti ha spinto a ciò... in bocca al lupo, spero che passi tutto in fretta, improvviso com'è venuto.

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  4. Grazie per le belle parole Francesco, e crepi il lupo :)

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  5. spero che in questi giorni le cose siano un po' migliorate. Egoisticamente, mi auguro di rileggerti presto, perchè questo blog è interessante, a volte ironico e scritto da qualcuno che - per quanto conosca poco - mi sembra degna di stima.

    però rimettiti in forma, soprattutto.
    Con il miglior in bocca al lupo.

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  6. Mi sono rimesso e a breve riaprirò il blog, è stata solo la batosta iniziale a farmi vacillare ma ormai ho la pellaccia dura.
    Ovviamente ricambio la stima,e anche se non commento leggo sempre il tuo racconto ;)

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  7. mi unisco al coro, questo blog è interessantissimo, ha un'impronta personale molto simpatica e merita di progredire, poi te l'avevo già detto in altri lidi, il cinema non lo masticano "bene" tutti, non è facile trovare persone che condividono gli stessi interessi per determinati autori, e un semplicissimo blog può essere un bel modo per confrontrasi e soprattutto consigliarsi. I momenti "tosti" ma anche "maledetti" se me lo permetti nella vita sono inevitabili, perchè la vita è semplicemente bastarda, tutto si muove con arroganza e caos... certo i momenti belli ci sono, ma bisogna essere tanto fortunati e soprattutto disposti a rischiare per conquistarli, se si medita sulle proprie delusioni non si raggiunge mai niente. L'unica cosa che si può fare per dimenticare? E' riempirsi di nuove aspettative, di ispirazione e di passionalità. Il tempo intanto provvede a risanare il peggio.... ma succede moooolto lentamente, tanto lentamente che non ce ne accorgiamo.

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  8. Io arrossisco per tutti questi apprezzamenti, mi sembrano immeritati e non lo dico per farmi compatire,giuro!
    Intanto J.Doinel scambiamoci i link perchè insomma ci piace Lynch a tutti e due quindi mi sembra il minimo :p, e continua così che le tue recensioni me le leggo sempre!
    A 'sto punto domani o dopodomani metto on-line il post che ho preparato per il ritorno, e poi ho anche visto un film molto molto interessante su cui non potevo non scrivere qualcosa...

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