lunedì 27 aprile 2020

Get Friends / Get Love / Get Suicide / Get Trust

Inizialmente non gli ho dato troppo conto, l’ho messo lì (lì: in una cartellina dove confluisce la musica che mi passa davanti).
Poi, ascolto dopo ascolto, è cresciuto molto (molto: è sbocciato come le rose che stanno sulla copertina).
Se fra vent’anni mi chiederanno quale è stato l’album di questa quarantena infinita (infinita: perché è iniziata da prima, l’isolamento è atavico).
Risponderei con una corsa a perdifiato sotto delle stelle irlandesi, nel pieno di una notte che non mi fa sentire né figlio né padre, in una rabbia interna che pulsa, che viaggia da un nervo all’altro arrampicandosi su ogni gradino della spina dorsale impegnata ad evitare che il mio corpo si disassembli in questa corsa di vita o di morte, di asfalto che si fa sabbia, che si disfa, come me, tartarughina cieca appena uscita dal suo uovo o balena millenaria spiaggiata sull’arenile, come te (te: ?).
Direi che Karma of Youth, nell’energia che da lui divampa, nei colori che in me scorrono come un film mentre lo ascolto, è l’album che più mi ha fatto compagnia mentre tutto, fuori, finisce di essere tutto (tutto: I don’t have a soul to talk to anymore / But I’m waiting all night / And I’m waiting all night).

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