venerdì 14 dicembre 2012

Ver llover

Davvero arduo accettare il verdetto della giuria di Cannes 2007 che nei confronti di Ver llover (2006) si pronunciò con il massimo dei voti: Palma d’Oro come miglior cortometraggio e tutti a casa. È difficile perché il film, che rappresenta l’esordio della regista messicana Elisa Miller, sembra un Bignami che accorpa in sé quanto di più ovvio possa esserci nel fare un’opera sui sentimenti agitati dell’adolescenza. Ad insospettire ci pensa già la prima sequenza girata sul ciglio della strada, una scena plateale in cui lo spettatore viene imboccato col bavaglino: Sofía, la donna – la ragazzina – è la temeraria della coppia in procinto di (non) formarsi, Jonás è invece più titubante e tentenna di fronte all’eventualità di salpare verso nuovi lidi, vicini (il marciapiede di fronte) o lontani (un’altra città). Il resto della proiezione prosegue su questa falsariga infettata da un’eloquenza narcotica, trasmissione incanalata di dati e informazioni inabile alla sorpresa: lui mammone lei indipendente, lei intraprendente lui timidone. In un quarto d’ora il didascalismo spadroneggia incontrastato, ne risente così l’impianto teorico che sulla carta vorrebbe essere la storia di una separazione in nuce, ma che nella pratica finisce per insabbiarsi nella sua povertà argomentativa.

La Miller non lascia segni nemmeno nel comparto tecnico visto che l’opera inizia prosegue e finisce in un fiume di ordinarietà stilistica; la conduzione da pilota automatico ossigena solo un passaggio meno moribondo degli altri (quello in cui Sofía nasconde la chiave), tutto il resto, nel quale, tra l’altro, si tenta anche la via della commozione di bassissimo rango (la collanina del padre), è da encefalogramma piatto, e la ripresa conclusiva del ragazzo che insegue a perdifiato il bus si dimostra in quanto a banalità un finale coerente con ciò che abbiamo visto fino a quel momento: mdp dietro il vetro puntata sulla rincorsa di Jonás, tristezza: quattordici minuti di logorio cinematografico.

2 commenti:

  1. Carissimo Eraserhead, non voglio farti i complimenti perchè sennò starei fino a stasera a consumarmi le dita sulla tastiera, tipo Keith Emerson. Il tuo blog è quanto di meglio io possa volere dalla rete internet. Posso adottarti? Vuoi adottarmi? A parte questo ho bisogno di chiederti una cosa...non ricordo sotto quale recensione ho letto di un ragazzo che ti ha chiesto dove trovare questi film visto che della maggior parte non esiste il torrent oppure non ci sono i sottotitoli; se non ricordo male tu gli rispondesti che usi un programma per scaricare questi meravigliosi film...che ne dici di aiutarmi? Se vuoi ti contatto in privato, basta che mi dici come fare. Grazie Eraserhead. Grazie. Soprattutto per avermi fatto conoscere Bela Tarr. E ho detto tutto.

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  2. Carissimo Raffaele, per adottarmi basta avere la costanza di seguirmi, sono fedele e non sporco. Però al tuo quesito non riesco a rispondere, io uso i mezzi dei poveri cristiani, nulla di particolare, giurin giuretta. Se ritrovi quella discussione fammela leggere che non mi ricordo! Grazie a te per i grazie.

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