domenica 18 maggio 2008

Ed Gein - Il macellaio di Plainfield

Avete presente Leatherface, il simpaticone di Non aprite quella porta (1974) con l’hobby di scuoiare persone e di usare la pelle come un costume? Il caro Norman Bates di Psyco (1960)? Ed il dottor Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti (1991)? Beh penso di sì, quello che probabilmente non sapete è che tutti e tre sono personaggi che prendono spunto da un uomo realmente esistito: Edward Gein.

Il caso di Gein sconvolse letteralmente l’america, all’interno della sua casa furono rinvenute teste mozzate, calotte craniche trasformate in ciotole, utensili e soprammobili costruiti con ossa umane, un “costume” fatto di pelle con una vagina e delle mammelle cucite insieme.
Tutta questa follia si sviluppò a causa di un padre insensibile ed alcolizzato, e di una madre religiosa fino al fanatismo, il rapporto tra Ed e quest'ultima è sempre stato molto forte, a differenza del fratello maggiore più indipendente e autoritario rispetto a Gein.

Sono sempre un po’ restio a guardare film che raccontano la vita di una persona in quanto ho idea che l’attendibilità lasci spazio a costrizioni imposte dagli schemi narrativi di una pellicola, ossia da ciò che uno spettatore si aspetta, inoltre solo Ed Gein poteva sapere esattamente come erano andate le cose, ed anche dopo le sue testimonianze la verità dei fatti è restata nella sua mente malata.
In ogni caso ho apprezzato molto la scelta di Chuck Parello di non premere l’acceleratore sulle scene splatter, in cui avrebbe potuto tranquillamente sguazzare data la quantità di materiale a disposizione, ma di occuparsi principalmente dell’abisso in cui il protagonista sprofonda, e lo fa con uno stile asciutto, essenziale, senza fronzoli. Interessante la struttura del film che alterna il presente a flashback del passato di Gein in cui viene messo in evidenza il rapporto che lega Ed e sua madre Augusta, giungendo alle battute finali in cui il serial-killer vede la madre al suo fianco consigliandogli le mosse per commettere un omicidio.
Memorabile la scena dove Ed Gein, vestito della pelle umana di una donna, danza sotto la luna piena, probabilmente questa pulsione di assumere sembianze femminili era dovuta alla necessità di ritrovarsi nella madre, una sorta di transessualità estrema.

Un discreto film in definitiva, abbastanza povero dal punto di vista visivo, ma solido nei contenuti. Di base se si vuol conoscere la storia di Edward Gein.

2 commenti:

  1. Veramente non è Hannibal Lecter ad essere ispirato da Edward Gein, ma Buffalo Bill ovvero l'assassino che stanno cercando ne Il silenzio degli innocenti, proprio per il suo scuoiare donne in carne e indossare la veste.

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  2. Boh.
    http://www.occhirossi.it/biografie/EdwardGein.htm

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