venerdì 28 ottobre 2011

Tühirand

Il debutto di Veiko Õunpuu arriva nel 2006 con questo brillante semi-lungometraggio della durata di 43 minuti uno più bello dell’altro.
La trama è ridotta all’osso: una coppia si reca nella casa estiva di un amico violinista che si rivelerà l’amante della moglie.

La parola estone tühirand può essere tradotta in italiano come spiaggia deserta. Eppure IMDb ci dice che quest’opera ha come titolo internazionale semplicemente Empty, vuoto. Il marito ammetterà sulla battigia che fino a quel momento, fino a quando il tradimento non lo ha messo con le spalle al muro, la bellezza femminile era per lui in grado di riempire i vuoti dell’anima, ma adesso che le cose sono cambiate vede la sua lei appartenere al mondo, un mondo inconsistente.
Tühirand è un film piccolo che parla di cose grandi come la vita e l’amore attraverso un registro a un passo dal grottesco e a due dal melodramma. I 4 attori qui presenti che ritorneranno nel successivo e strettamente attinente Autumn Ball (2007) sui quali spicca l’onnipresente e bravissimo Taavi Eelmaa protagonista assoluto in The Temptation of St. Tony (2009), sono 4 caricature del sentimento, manichini della gelosia, marionette della passione, racchiudono in sé e nel quadruplice rapporto tutti gli isterismi e le paranoie delle relazioni moderne.
E quando l’appiglio dell’amore creduto sicuro crolla inesorabile, a ruota ci si chiede se se c’è qualcosa in cui credere in questo mondo e la risposta spaventa così tanto da provocare una fuga dalla finestrella del cesso.

Õunpuu dipinge su pellicola, i toni pastello predominano su uno scenario splendido e malinconico. Il regista attua un pregevole gioco prospettico alternando i protagonisti in primo piano e quelli sullo sfondo, creando così una sorta di profondità tridimensionale sullo schermo. Le musiche, curate da Ülo Krigul, insistono sulla ripetizione trovando nel sottoscritto larghi consensi, ed è proprio una scena con protagonista la musica che regala una sequenza indimenticabile nella quale Õunpuu, al pari del sommo Kim Ki-duk de L’arco (2005), prende per il naso lo spettatore con il sonoro che entra ed esce dalla diegesi. Applausi scroscianti.

Tenete sotto strettissimo controllo Veiko Õunpuu, è un talento cristallino.

6 commenti:

  1. ah, le lande estoni...
    ma nel Mule mica lo trovo, eh

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  2. Ti devi affidare alle chiare fresche e dolci acque dei torrenti...

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  3. Son divenuti pescosi? Fino a un paio d'autunni fa, chicche e rarità erano assenti da codesti torrenti. Ma nell'ultime Lune mi par secco orpiù il bacin del Mulo...Sai tu a me confermar lo fatto e spiegarne la cagione?

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  4. Sono pescosi assai. Il dorso del mulo si è parecchio spelacchiato negli ultimi tempi, mentre l'idraulica fluviale si è via via sempre più ramificata, ma oltre a confermare spiegar proprio non so.

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  5. ..Non lo trovo nel torrente, come far ora non so..

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  6. Neanche io lo trovo nel torrente... uffa!

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