Che gli esordi di Mendoza non siano propriamente accostabili al suo nome di battesimo lo abbiamo ampiamente documentato in questa sede, tuttavia il filippino si è guadagnato col tempo una solida credibilità diventando un peso massimo nella sua categoria. Prova ne è che per Captive ha assoldato alle dipendenze Isabelle Huppert, non esattamente l’ultima arrivata.
Certo, il film a Berlino pur avendo qualche pronostico a favore non si è portato a casa neanche un premio, ma così a naso direi che ci si può aspettare buone cose.
Certo, il film a Berlino pur avendo qualche pronostico a favore non si è portato a casa neanche un premio, ma così a naso direi che ci si può aspettare buone cose.
assolutamente sì :)
RispondiEliminad'altronde in Francia se lo coccolano non poco (il premio a Cannes per Kinatay, giusto per dirne uno).
ho trovato quest'intervista: http://www.sentieriselvaggi.it/6/44693/CAPTURED_-_Brillante_Mendoza_racconta_in_esclusiva_il_suo_film_con_Isabelle_Huppert.htm
Sempre bello sentire parlare un regista, certo che se alla Huppert ha fatto vedere Pantasya l'attrice avrà tentato di fuggire il più in fretta possibile. :D
RispondiEliminaKinatay non l'ho ancora visto, però ricordando anche le tue parole mi aspetto grandi cose.
Pantasya me lo sono risparmiato (non mi convinceva per niente già sulla carta, dopo la tua rece ho serenamente cancellato il file).
RispondiEliminadi Kinatay, ti riporto solo le parole di Tarantino, che presiedeva la giuria quell'anno: "sembrava di stare lì". eloquente, no? io poi non avevo mai visto nulla di Mendoza prima quindi sono rimasto particolarmente colpito da quella prima visione.
ah, ho visto che a Berlino c'era pure l'ultimo di Pen-ek, Headshot, che mi sembra parecchio promettente (porca miseria devo ancora vedere Nymph!)
Tenendo conto che il suo esordio è stato nel 2005 e che nel 2007 era già arrivato a 6(!) film è chiaro che la qualità è andata a farsi benedire, neanche Sono è arrivato a tanto!
RispondiEliminaAh, il buon vecchio Pen-ek, lo aspetto a braccia aperte, soprattutto per il suo ritorno al crime che ne aveva segnato gli esordi.
Ti volevo scrivere, ma te lo dico qua: Territories è un film che ti dice qualcosa? L'ho visto l'altro giorno e dato che ha delle affinità con Red White & Blue secondo me è molto "enzigiano", anche se mi ha lasciato qualche dubbio che necessita di un confronto :)
http://www.youtube.com/watch?v=dTjNytHQFtQ
Territories è stato un bel punto interrogativo.
RispondiEliminapremetto che ho iniziato a vederlo con pochissima convinzione, però dopo i primi 30-40 minuti e un paio di scene davvero davvero "forti" mi sono ricreduto. ci ha pensato però tutto il resto del film, la 2a parte diciamo, a farmi perdere di nuovo la speranza.
secondo me, c'è qualche buona idea e si vede che Abbou non è malaccio alla regia, però mi ha dato tremendamente fastidio il richiamo alla politica e alla società, che dopo tutto il filotto di torture non si rivela altro che uno specchietto per le allodole e null'altro. e la cosa mi ha fatto imbestialire perché con appena un po' più di accuratezza nello script (ma mi viene da pensare che non avessero le idee chiarissime) si poteva cavarne una critica di qualche interesse.
in sostanza, per me è stata una delusione bella e buona :)
All'incirca ho vissuto le tue stesse impressioni, nel senso che con l'inizio molto derivativo il film mi ha poi abbastanza preso senza che dovessi ricorrere alla sospensione dell'incredulità.
RispondiEliminaIl sottotesto politico non mi ha particolarmente infastidio, per carità, l'avevo intuito con il colore delle tute affibiate alle vittime, però mi son detto che alla fine era meglio che il vuoto completo. Quello che invece mi ha lasciato un po' così è il finale con l'entrata in scena dell'investigatore. E' stata una mossa a mio avviso quasi dilettantesca coniugata poi alle visioni della figlia di cui fino a quel momento non avevamo saputo nulla! (come del detective d'altronde). L'ho trovata una chiosa talmente ingenua che mi è parsa quasi voluta, o non avevano le idee chiarissime come dici tu, o hanno voluto giocare con la sceneggiatura. Ad ogni modo, non so come, ci ho scritto una cosa anche lunghetta in cui divago nella politica americana degli ultimi anni come se ne sapessi qualcosa. Boh. Una sufficienza risicata con me la raggiunge.
sì, ricordo d'aver pensato le stesse cose riguardo l'inserimento in corner dell'investigatore, l'ultimo motivo che mi ha fatto propendere per il pollice verso.
RispondiEliminasecondo me il richiamo politico è un po' pretenzioso e canpato in aria, come a voler dare una verniciata di "interesse sociale" a un prodotto che, con pochi ma significativi accorgimenti, poteva diventare qualcosa di buono. però, e credo siamo abbastanza d'accordo, sulla carta poteva dare qualcosa in più.
le divagazioni sulla politica americana le trovo sempre interessanti, in più in questo film si capisce benissimo qual è la parte da tifare (d'altronde l'ha girato un francese), sarò felice di leggere cosa ne hai scritto :)