Aldo e Martina credevano che ci fosse qualcosa oltre all’amore fisico, qualcosa che li fondesse in unico corpo, nella totalità assoluta. Erano schifati dal mondo e dalle persone che vi abitavano, odiavano i vicini , soprattutto quelli del quinto piano, solo loro potevano affermare con sicurezza di essere davvero innamorati, e per dimostrarlo decisero di mangiarsi a vicenda.
La morte e l’amore che si amalgamano, per costruire un essere definitivo, libero dalla società egoista, e dall’ipocrisia umana.
Si misero a letto nudi, e iniziarono a nutrirsi l’uno del corpo dell’altra, Aldo cominciò dai piedi di Martina, mentre lei partì dalla sua spalla. Poi lui, a cui ormai spuntavano le scapole macchiate di sangue, proseguì su fino alle cosce di lei, affondando i denti nella carne arrivando a sfiorare il femore. Mentre si baciavano i loro denti strappavano le labbra, e le loro unghie penetravano sotto la pelle fino alle ossa. Quando ormai i corpi erano irriconoscibili dai morsi, si abbracciarono sul letto inzuppato di sangue.
Morirono così, insieme, lentamente, l’uno nell’altra.
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