Matteo e Giacomo sono alla finestra.
“Vedi quella tipa lì? Secondo me è una di quelle che gli puzza, ma di brutto proprio!”
“Sei proprio un pivello Matte, a tutte le tipe puzza, non a qualcuna sì e a qualcun’altra no. Guardati meno pornazzi che è meglio.”
“Ma senti chi parla, c’hai i calli nelle mani te!”
“Forse perché tocco più passere di quante tu possa immaginare...”
“Ecco bravo, è quì che volevo arrivare, ci sono tipe che gli puzza anche se non gliela sgrilletti, cioè loro vanno a fare la spesa e gli puzza, vanno dall’estetista e gli puzza, fanno shopping e gli puzza, si fanno il bagno e sai che succede?”
“Apparte che si dice “le” puzza, non “gli” puzza, comunque no, non lo so...”
“Che gli puzza ancora! Guarda che è una cosa tremenda, un mio amico era lì che ce l’aveva in mano, quando la tipa ha aperto le gambe, ufffff…scappavano anche i cani dal tanfo…sono situazioni brutte…”
“Ma sono cazzate, ti credi che tu ce l’abbia profumato? Non ti immagini neanche quante tipe mentre te lo succhiavano pensavano: speriamo che venga, speriamo che venga…”
“Come fai ad essere così informato? Oh scusa, mi ero scordato di tua madre! Gran bella vacca tua madre. Secondo me lei è la classica tipa che gli puzza, e poi vecchia com’è c’avrà le ragnatele là sotto, che tuo padre ci deve andare con un decespugliatore. Sì tua madre deve essere una gran lurida.”
Giacomo guarda giù nella strada e non risponde, ha visto qualcosa.
“Ehi Matte, quella non è tua madre?”
“Sei un cazzone, 'sti giochini li facevo all’asilo.”
“No, no, guarda bene, ti dico che è lei…laggiù dietro la macchina rossa…”
“Cazzo sì, sembra lei…”
“Da quando in qua tuo padre porta i capelli così lunghi?”
“Mio padre è calvo.”
“Da quando in qua tuo padre gira con una TT?”
“Mio padre ha una Peugeot…”
I due rimangono in silenzio osservando l’Audi sparire oltre l’angolo della strada.
“Che mondo di merda che è questo…”
“Dai Matte non ci pensare, quando la leccherai ad una tipa che ha appena fatto il bagno al mare capirai che è davvero un mondo di merda.”
“Vedi quella tipa lì? Secondo me è una di quelle che gli puzza, ma di brutto proprio!”
“Sei proprio un pivello Matte, a tutte le tipe puzza, non a qualcuna sì e a qualcun’altra no. Guardati meno pornazzi che è meglio.”
“Ma senti chi parla, c’hai i calli nelle mani te!”
“Forse perché tocco più passere di quante tu possa immaginare...”
“Ecco bravo, è quì che volevo arrivare, ci sono tipe che gli puzza anche se non gliela sgrilletti, cioè loro vanno a fare la spesa e gli puzza, vanno dall’estetista e gli puzza, fanno shopping e gli puzza, si fanno il bagno e sai che succede?”
“Apparte che si dice “le” puzza, non “gli” puzza, comunque no, non lo so...”
“Che gli puzza ancora! Guarda che è una cosa tremenda, un mio amico era lì che ce l’aveva in mano, quando la tipa ha aperto le gambe, ufffff…scappavano anche i cani dal tanfo…sono situazioni brutte…”
“Ma sono cazzate, ti credi che tu ce l’abbia profumato? Non ti immagini neanche quante tipe mentre te lo succhiavano pensavano: speriamo che venga, speriamo che venga…”
“Come fai ad essere così informato? Oh scusa, mi ero scordato di tua madre! Gran bella vacca tua madre. Secondo me lei è la classica tipa che gli puzza, e poi vecchia com’è c’avrà le ragnatele là sotto, che tuo padre ci deve andare con un decespugliatore. Sì tua madre deve essere una gran lurida.”
Giacomo guarda giù nella strada e non risponde, ha visto qualcosa.
“Ehi Matte, quella non è tua madre?”
“Sei un cazzone, 'sti giochini li facevo all’asilo.”
“No, no, guarda bene, ti dico che è lei…laggiù dietro la macchina rossa…”
“Cazzo sì, sembra lei…”
“Da quando in qua tuo padre porta i capelli così lunghi?”
“Mio padre è calvo.”
“Da quando in qua tuo padre gira con una TT?”
“Mio padre ha una Peugeot…”
I due rimangono in silenzio osservando l’Audi sparire oltre l’angolo della strada.
“Che mondo di merda che è questo…”
“Dai Matte non ci pensare, quando la leccherai ad una tipa che ha appena fatto il bagno al mare capirai che è davvero un mondo di merda.”
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