mercoledì 7 aprile 2021

Chigger Ale

Ora si capisce da dove proveniva Crumbs (2015), Chigger Ale (2013) ne è infatti la possibile premessa, in particolare sul piano concettuale. Andiamo per ordine: la location etiope è la medesima (il bowling) anche se qui, per ovvie questioni temporali, si “vede” meno, ed è lo stesso anche il protagonista, uno storpio che ’sta volta non è più l’eroe alle prese con la sua epica avventura, ma una reincarnazione del Führer con tanto di divisa della Wehrmacht e svastica al braccio, l’impressione è che il regista Miguel Llansó (accreditato con lo pseudonimo di Fanta Ananas insieme a Israel Seoane) abbia voluto insignire l’attore (… attore?) principale del significato che pervade il cortometraggio. Il punto è piuttosto semplice: nel lungo la faccenda dei residui occidentali tramutatesi in feticci assumeva proporzioni abbastanza ampie oltre che divertenti sortite nell’ironia, in Here Come the Problems (è l’aka) c’è una riduzione in scala dell’idea di fondo che trova bersaglio nella figura di Hitler, non più l’anticristo del Secolo breve ma un poveretto sbeffeggiato a destra e a manca, il demoniaco Cancelliere assume quindi i tratti di un’icona pop al pari di Cristiano Ronaldo (nazionalsocialisticamente salutato) o Beyoncé (bramata e negata da una palla da bowling).

Perché Llansó sia così preso da questo discorso di un’Etiopia atemporale invasa dagli esili simboli di un capitalismo lontano (comunque l’Etiopia rimane uno dei Paesi più poveri al mondo) è una domanda che non ha risposta, a suo vantaggio gioca una certa estraneità cinematografica (quanti film abbiamo visto provenire da lì?) ed un estro da non disprezzare, inevitabile però ribadire quanto Chigger Ale faccia da preparazione al suo successore, nel senso: le aspettative devono per forza restare basse. La vetta di humor nero va al tentativo di ritorsione “gassosa” durante la festa danzante (Hitler + gas, ci spieghiamo?), mentre il finale tracima nel nonsense.

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