venerdì 30 agosto 2019

Gentili audiopercosse

Il senso di Animated Violence Mild, quello prettamente letterale, ce lo chiarisce la recensione di Pitchfork (link) dove viene spiegato che tale dicitura, coniata da un’associazione americana, riguardava alcuni tipi di videogiochi in cui erano presenti elementi di violenza che però non sfociavano mai in effettive mattanze o morti brutali. È un concetto davvero interessante se lo si applica alle otto tracce che compongono il quarto album di Benjamin John Power aka Blanck Mass ovvero il 50% dei Fuck Buttons (se non li conoscete e come me amate esplorare i vasti territori dell’elettronica fiondatevi subito su YouTube per venire invasi dalle loro produzioni), interessante perché la musica proposta dal compositore inglese nonostante sia talmente aggressiva da giungere, a tratti, in forma cacofonica, noise, alle nostre orecchie, riesce sempre a far intendere di come sotto la veemenza dei suoni investenti ci sia comunque un’idea, peraltro concreta e costante, di ritmo e musicalità. Perfino Death Drop (un titolo ben poco rasserenante), che è forse il pezzo più rabbioso del lotto, ha nella seconda parte delle aperture melodiche, questo contrasto tra elettricità abrasiva e linee / sfumature maggiormente “delicate” è pura linfa per il disco che in tal maniera si presenta con un bel ventaglio di sonorità, ad ogni modo sempre ascrivibili allo stile di Power & Hung. Vieppiù che anche l’artwork dell’album ricalca il concetto di fondo: un frutto sì e no dolce come una mela contiene all’interno del sangue, uhm. 
Brano utile per viaggiare in macchina con i finestrini spalancati in autostrada nel bel mezzo di un’anonima pianura padana a notte fonda: House Vs. House
Brano per il ritorno dalla pianura padana all’alba con vista autogrill in lontananza: Creature West Fuqua.

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