venerdì 27 settembre 2019

Tin kaliteri nifi

Si tratta di un cortometraggio d’esordio girato da un all’epoca diciannovenne di nome Neritan Zinxhiria – albanese nato a Tirana sebbene Tin kaliteri nifi (2008) sia ambientato in Grecia – costituito da un impianto drammatico steso su una narrazione che come spesso accade nei lavori brevi mischia le carte in tavola per provare poi a sorprendere lo spettatore con il finale. Vabbè, aspettarsi qualcosa di più da un oggetto che sarà stato visionato, se va bene, da qualche migliaio di persone, sarebbe indubbiamente un atto di fede cinematografica troppo lungimirante, all’interno del film non ci sono proprio i presupposti per dare vita ad un prodotto che sia almeno in grado di sfiorare, e non oso dire toccare, l’interesse spettatoriale, sì Zinxhiria cuce un piccolo intreccio dal quale spicca la posizione del protagonista diviso tra due donne, ed il cuore dell’opera è sito esattamente nell’indeterminabilità delle suddette, chi è ricoverato in ospedale? Chi ha avuto l’incidente?, ma è pochino e con tutta la buona volontà consigliare o solo che ricordarsi di Tin kaliteri nifi in un lasso di tempo quantificabile, diciamo, oltre cinque minuti, è davvero difficile, anche perché se la storia in sé evapora subito non è che sul fronte estetico si possa parlare di memorabilità (ok, c’è da ammettere che l’unica versione rinvenibile è in pessimo stato), un po’ di camera a mano, qualche lontana eco del contemporaneo cinema del reale (quello rumeno per esempio) ed un tentativo di far confluire ogni significato nella rivelazione conclusiva.

Ci sono delle attenuanti, per carità, Zinxhiria ha debuttato da giovanissimo e provenendo da uno dei paesi più poveri dell’intero Mediterraneo sono immaginabili le difficoltà incontrate sul suo percorso, pertanto si registrano degli alibi e la sentenza è rimandata a data da destinarsi, probabilmente quando saranno disponibili le fatiche successive che a giudicare da quanto si può scorgere in Rete rivelano già un’ammirabile maturazione.

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