venerdì 8 maggio 2015

Un appello miserabile

Buongiorno a tutti, come state? Io non troppo ok. Di queste righe non per film o cose simili, il cinema è chiuso, ma per un appello poco dignitoso per ritrovare un briciolo di dignità: sto cercando lavoro, con urgenza piuttosto estrema. La zona è Genova e province, ma anche basso Piemonte. Se qualcuno si ricorda ancora del sottoscritto e ha qualcosa per le mani mi contatti pure a oltreilfondo@alice.it.

Scusate, e grazie.

11 commenti:

  1. Vivo lontano da te e non so darti indicazioni ma ti auguro di trovare presto qualcosa di utile! Non trovo nulla di poco dignitoso nel tuo appello.

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  2. Purtroppo vivo anch'io lontano da te, e non saprei come aiutarti. Ho condiviso il post sulla mia pagina Facebook, sperando che tra oltre duemila persone qualcuno possa aiutarti. Spero onestamente serva a qualcosa; purtroppo, mi sento molto impotente e mi dispiace. Ti auguro di resistere, davvero.

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  3. Sei molto buono PY, grazie.
    Aggiungo che la mia esperienza maggiore è nel campo impiegatizio (settore fiscale tributario), ma chiaramente sono pronto a valutare altro.

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  4. Ho un debito infinito nei tuoi confronti, questo è niente. Mi dispiace solo non poter fare di più, e non tanto per solidarietà cinefila quanto perché sono fermamente convinto del fatto che a ogni persona debba essere data la possibilità di r/esistere. I migliori e più sentiti auguri. Ti abbraccio forte.

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  5. Mi aggiungo alla lista dei "troppo lontani", posso solo sperare in bene per te ed augurarti il meglio. Sono fiducioso comunque che una persona con profondità di pensiero e capacità comunicativa quale tu sei riuscirà a venire fuori da queste difficoltà.
    Un solo consiglio brutto cattivo sfiduciato e cinico, non aspettare che gli altri facciano qualcosa per te, datti da fare senza aspettare provvidenze. Ho vissuto una situazione simile l'anno scorso e te lo dico per esperienza.

    (ma questo non significa tu non possa chiedere aiuto, ci mancherebbe)
    Sinceramente, buona fortuna.

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  6. Ciao Eraserhead, mi spiace di poter scrivere solo l'ennesimo commento di solidarietà; però, da lettore affezionato e di vecchia data che vive una situazione analoga alla tua, sento l'urgenza di farlo.
    In questo periodo non posso fare a meno di chiedermi cosa cazzo stia succedendo. Ha ragione Yorik quando dice che a tutti dovrebbe essere riconosciuta la possibilità di r/esistere, eppure questa possibilità sembra sempre più remota, ad alcuni addirittura categoricamente preclusa. Gente che ha fatto un percorso di studi importante, approfondito e consapevole ma poco spendibile secondo gli standard falsati dell'attuale mercato del lavoro, persone che potrebbero dare un contributo fondamentale in un contesto sempre più stagnante, si trovano a raschiare il fondo del barile alla ricerca di impieghi avvilenti o scarsamente commisurati alle proprie competenze. Tutto ciò per portare a casa quei quattro spicci che ti permettano di vivere un'esistenza mediocre, sempre con l'acqua alla gola per star dietro a scadenze, pagamenti e imprevisti. È una cosa che alla lunga ti sfianca, logorandoti nell'anima. E così lo spazio per le cose che amiamo davvero – il cinema (quello vero che tu e altri celebrate sui pochi blog davvero validi rimasti), la musica, l'arte e la letteratura – si fa sempre più asfittico e resistere diventa sempre più difficile.
    Mi fa rabbia che una persona come te, che da anni scrive in maniera profonda, appassionata e mai banale, che mi ha fatto scoprire tanti tesori nascosti, non possa semplicemente trarre profitto da una capacità di critica e analisi che molti sedicenti critici e giornalisti professionisti (per non parlare dei dilaganti e imbarazzanti youtubers) possono solo sognarsi.
    Ti auguro di venir fuori da questa brutta situazione al più presto, fortificato nel corpo e nello spirito. Spero anche di poter tornare a leggerti su queste pagine e non solo.

    Un abbraccio.

    Otesanek

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  7. Ciao Otesanek, la solidarietà tra sconosciuti è una cosa molto umana e io so che è sincera perché da 'ste parti ci siete passati per tanto tempo e credo che non l'avreste fatto se non fosse stato un luogo di vostro gradimento. Quello che dici tu è come se lo avessi detto io, davvero: ogni riga qui sopra mi trova completamente d'accordo con te. E aumento il carico: la cultura umanistica non paga, a livello professionale non. Serve. A. Un. Cazzo. Sarò troppo disfattista? Portatemi dei dati in grado di smentirmi, io, nel mio micro-piccolo vi dico i miei: dal 2010 ad oggi ho redatto migliaia di dichiarazioni dei redditi, opero in una delle città più grandi e commercialmente attive del nostro Paese e quindi posso dire di essere empiricamente consapevole di quello che dico: la formazione tecnico-scientifica vince, sul lungo stravince letteralmente. Ho visto cud di ingegneri attempati sfiorare i 70/80 mila euro lordi annui, i più giovani ovviamente si attestano su redditi inferiori ma hanno la possibilità (enorme, gigantesca) di accedere ad una stabilità impossibile per tutti gli altri. Idem per i medici. Ma questo va benissimo. Ogni medico, ogni ingegnere convive con delle responsabilità che vanno oltre il lavoro, in certi casi hanno nelle proprie mani la vita di altri esseri umani per cui una retribuzione superiore è pressoché sacrosanta. Attenzione!: non invidio il denaro a queste categorie (certo che lo invidio. E' palese), invidio la possibilità di una progettazione, di una costruzione personale che passa inevitabilmente attraverso il lavoro. Come potrò entrare in una banca a chiedere un mutuo se galleggio tra un tempo determinato e l'altro? Come potrò proteggere le persone che giustamente reclamano dal sottoscritto una protezione se sono il primo ad essere smarrito in questa maledetta bruma? Si ritorna alla propria formazione, quella umanistica non può proprio competere in questo sistema lavorativo. La saturazione di "laureati" ha ormai creato un paradosso: il ragazzino con un diploma professionale troverà sicuramente un posto di lavoro più stabile, in minor tempo e più remunerativo di un laureato in filosofia. Sono discorsi da cittadino indignato durante una trasmissione brunovespiana? Sì, lo sono. Non ho più fiducia praticamente in niente. So che la cultura è una boa di salvezza ma con quella non ci pago l'affitto.

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  8. Mandami il tuo CV, ho una conoscente a Genova, niente di speciale ma ci provo. Se hai un po' di esperienza fiscale avrai trovato solo impieghi nel "periodo fertile", però non è così male come base per trovare uno straccio di salario. Lo so che è dura e nera, ma non perdere la speranza. Ci si aggiorna personalmente.

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  9. Ti ringrazio davvero per l'interesse Emmegì. Non trovo il tuo indirizzo mail, delucidami se puoi.

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  10. La verità è che in questo Paese la Cultura non conta un cazzo se non hai gli agganci per farla fruttare. In bocca al lupo.

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  11. Anche io ho condiviso su Facebook. Spero possa esserti utile. Intanto GRAZIE per la tua intelligenza e la tua scrittura.
    Un abbraccio forte, forte forte.

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