venerdì 10 luglio 2020

Among the Black Waves

Lavorare sul folklore come fece anni fa Petrov per Rusalka (1997), anche Anna Budanova rivisita una leggenda popolare (non appartenente alla Russia per quanto si legge in giro) d’ambientazione acquatica, ma in Among the Black Waves (2016) al posto delle sirene ci sono delle donne con il manto da foca (o delle foche dall’imbottitura di donna, fate voi) che attirano l’attenzione dell’uomo di turno, esattamente un uomo: cacciatore/pescatore, padrone di un cane, ladro della libertà altrui (leggi: della libertà femminile). La regista Budanova per imprimere nel video la nera portata di una storia del genere sceglie delle tonalità cupe sfumate in un carboncino che non ammette colori oltre il bianco e nero, se non uno: il rosso del sangue. È una vicenda mignon, compressa nel formato del cortometraggio, che non lascia particolare movimento agli oggetti narrativi, ma che comunque trasmette quanto le interessa dire, ed il merito, non a caso, è tutto da rintracciare nella tecnica utilizzata che permette l’accesso ad un’atmosfera plumbea eppure non funebre, in un qualche modo viva tanto da assomigliare alla pregressa visione di Däwit (2015).

Che cosa ci rimane dunque di Among the Black Waves? Oltre alla scontata ed ennesima conferma dell’animazione contemporanea come chiave creativa per accedere a tematiche per nulla leggere, il suo messaggio è un monito contro il machismo, esagero? Probabilmente sì, e poco mi importa: nell’azione del pescatore si legge una tendenza ancestrale del maschio a voler ottenere il femminino (in primis il corpo, certo, e più in profondità anche il suo amore) a qualunque costo (per la Budanova anche al costo della pelle), ed è inevitabile che un tale comportamento prevaricante e coercitivo non può che creare lacerazioni e marcati disequilibri. Nella vita al di qua dello schermo la tragedia è spesso il triste epilogo, qui, invece, grazie alla curiosità della figlia, la catena si spezza e in un discreto finale assaporiamo il ritorno all’emancipazione di lei e la correlata disperazione di lui.

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